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Il potere della differenziazione

Translation into Italian by Alessio Rizzo. Read in English: The power of unblending

La settimana scora ho partecipato ad un gruppo dedicato principalmente alle donne. Mentre ci presentavamo, ho parlato per quella parte di me che era nervosa del fatto di essere vulnerabile in un gruppo di sole donne. Questa parte era preoccupata del fatto che potessi essere esclusa, giudicata o, in qualche modo, non essere abbastanza femminile per il gruppo. Al posto di prendersi cura di me o di rassicurarmi che questo gruppo sarebbe stato diverso, la facilitatrice del gruppo mi ha incoraggiato ad osservare che c’era una storia che mi stavo raccontando da sola mentre lasciavo che questa parte di me conducesse il mio sistema. Mi consigliò di disconnetermi da questa credenza così da poter essere aperta al fatto che questa esperienza del gruppo avesse una vita a sé stante, separata da esperienze precedenti.

La facilitatrice condivise un esempio dalla sua vita: aveva passato molti anni dicendosi “Non ho una lira”. Questa mentalità negativa aveva dominato alcuni aspetti della sua vita. In effetti, non poteva comprare alcune delle cose di cui aveva bisogno e non aveva molti soldi. Un giorno, quando molte delle sue colleghe si stavano iscrivendo ad un workshop, la credenza si fece sentire di nuovo “Vorrei tanto, ma non ho una lira”. Una sua amica le disse “Questo che ti ripeti è un vero e proprio mantra!”. Questo commento provocatorio dalla sua amica le permise di avere una realizzazione: forse era fusa con una parte che aveva delle forti credenze riguardo al denaro. La facilitatrice cominciò a esplorare ed a guarire tutto ciò che sorreggeva queste credenze.

Dopo aver ascoltato questa storia durante il workshop, trovai il modo di trovare dello spazio all’interno di me e di rivolgere la mia attenzione verso quella parte di me che aveva paura di essere in un gruppo di donne; cercai di rivolgermi a questa parte con tenerezza, di capirla e di riconoscere che questa parte aveva veramente sofferto ed aveva tutte le ragioni per aver paura. Con un poco di lavoro interno, sono stata in grado di fare spazio dentro di me, di differenziarmi da quella costellazione di parti che regolarmente prende controllo di me in questi gruppi. Dopo un paio di respiri, sono stata in grado di essere presente e di connettere al gruppo ed, infine, ebbi un’esperienza molto positiva connettendomi con la femminilità.

La vita ci dà molte opportunità di notare quando siamo fusi con una Parte, con una credenza, una storia o un gruppo di Parti. Sembra quasi che, nonostante tutto il lavoro che faccio sul mio sistema interiore, non finisca mai di imparare quanta fusione ho con le mie Parti. Senza questa conoscenza, la mia esperienza con questo gruppo di donne avrebbe seguito la solita narrativa: non appartengo a questo gruppo, una credenza alimentata da una Parte esiliata che si sente sola e non curata. Anche se non è sempre facile, per noi e per i nostri clienti, avere una presa di consapevolezza immediata, differenziarsi dalle Parti ci permette di ricostruire, riclassificare, ri-imparare e trovare nuovi modi di fidarci di noi stessi nel mondo.

“Differenziarsi” è un termine IFS

“Differenziarsi” è un termine tradotto dall’inglese “unblending”, che non appare ancora nel dizionario della lingua inglese. Il termine si riferisce a quella pausa interiore che ci permette di riconoscere che c’è una parte presente in noi e di essere in “contatto con” la parte al posto di essere “un tutt’uno” con essa.

Il contatto di fusione e differenziazione (in inglese “blend” ed “unblend”) in riferimento allle Parti interiori è stato uno degli strumenti più utili come essere umano e come terapista IFS. Quando siamo fusi con una Parte, la nostra esperienza è che la realtà che sta vivendo la Parte è l’unica verità. Per esempio, quando siamo in uno stato di depressione profonda, sembra che non ci sia nessun’altra realtà possibile. La depressione è così fusa con noi che può sembrare intollerabile. È come se la Parte mette i paraocchi alla nostra visione del mondo e non permette che altre esperienze o realtà esistano.

Ho constatato che ci sono due componenti base della differenziazione. C’è quella prima pausa quando noti che una Parte ti sta sopraffacendo o anche dominando la tua interpretazione degli eventi. Il secondo passo è quello di rivolgere la propria attenzione alla Parte, dal nostro Sé (quando è possibile).

Trovare questo momento di pausa non è facile con alcune Parti, soprattutto con quelle che sono più somatiche, con la Parti che attivano il sistema parasimpatico, con quelle che hanno una forte carica emotiva (tristezza, depressione), on colle Parti che sono abitualmente attivate da determinate persone o situazioni.

Ci sono un paio di domande che mi faccio e che mi permettono di rallentare e di rivolgere la mia attenzione alle Parti che sono fuse con me. Rivolgo la mia attenzione dentro di me e mi chiedo “Quale Parte è presente? Di cosa è preoccupata questa Parte? Di cosa avrebbe bisogno questa Parte da me?

È meglio essere concisi e gentili quando si fanno queste domande interiori. Fare un momento di pausa, anche breve, per passare del tempo con queste Parti può aiutare a creare quella fiducia necessaria per guarire ciò che queste parti stanno proteggendo.
Ciò nonostante, a volte sono semplicemente troppo fusa con le mie Parti attivate e non c’è modo di creare spazio interiormente. La Parte potrebbe sentire che le mie domande hanno un secondo fine e che siano un modo di disattivare o sovrascrivere la Parte stessa, che quindi rafforza la sua posizione. Quando ciò accade, è bene ricordare che, a volte, abbiamo bisogno di tempo prima che una forte attivazione delle nostre Parti possa cambiare in alcun modo.

Quando finisce la tempesta e le nuvole si dissolvono, c’è una traccia rimasta che mi permette di continuare a connettermi con la Parte che si era attivata quando non sono più fusa con essa. Cerco di ricordare che c’è sempre un motivo per cui le Parti prendono il sopravvento. Quando le parti si fondono in maniera così forte, è chiaro che c’è qualcosa di profondo dentro di me che ha bisogno di essere portato in superficie. Le Parti che si fondono con noi ci fanno capire che c’è del lavoro interiore che vuole accadere; un messaggio dal nostro Sé, che ci invita ad illuminare qualcosa che non abbiamo ancora capito e visto in noi. Se la Parte si fosse sentita al sicuro, essa non avrebbe avuto il bisogno di fondersi così tanto con me. Se ci rendiamo conto che ci sono Parti che dominano noi stessi o i nostri clienti, possiamo provare a incontrare queste parti con compassione e curiosità. È importante ricordare che queste Parti si attivano per scopi protettivi e non per farci del male. Anche se il loro impatto non è in linea con le loro intenzioni, esse hanno molto da insegnarci riguardo a noi stessi ed al nostro sistema interno.

Lavorare con clienti non separati dalle proprie parti

Uno dei ruoli che abbiamo come terapisti IFS è quello di essere dei “rivelatori” di Parti per i nostri clienti. A volte è ovvio che un cliente è fuso con una Parte triste o arrabbiata, ma altre volta la fusione accade con Parti come il narratore o con la Parte compiacente che accontenta tutti (people-pleaser). In questi casi il nostro lavoro diventa più delicato.

Come si chiede ad un protettore, che sente che il sistema non è al sicuro, di far spazio al cliente? Per fortuna il modello IFS ci ha dato uno strumento eccellente per aiutare i nostri clienti a separarsi delle proprie Parti. Una volta che una Parte è stata identificata, chiediamo ai clienti: “Che cosa provi nei confronti di questa Parte?”

Questa domanda crea spazio interiore affinché il processo di differenziazione possa cominciare. Crea una pausa e permette al cliente di situarsi nel proprio Sé e, quindi, di avere l’abilità di ricordare “Oh, io non sono questa Parte. Cosa provo nei suoi riguardi?”

Ci possono essere dei problemi quando le Parti dei nostri clienti hanno forti reazioni verso la Parte sotto osservazione. Per cui, quando si fa la domanda “Cosa provi nei riguardi di Parte A”, un’altra Parte, Parte B, potrebbe rispondere. Quando la Parte B ha detto ciò che doveva dire, è importante ritornare a questa domanda “Cosa provi nei confronti di Parte A” tante volte quanto sia necessario finché non otteniamo una risposta che rientra nelle qualità del Sé. (Oppure se le tue Parti terapiste che rilevano Parti credono che ci sia sufficiente energia del Sé nel sistema del cliente).

Hai quindi guidato il cliente a creare dello spazio per essere in compagnia della parte, differenziandosene. È in questa situazione che la parte può finalmente essere compresa. A questo punto, si può chiedere alla Parte se ha delle paure o quale sia il sua storia.
Per esempio, stavo lavorando con una giovane donna con un problema di forte artrite reumatoide cronica. Stava cominciando un suo progetto di business ed aveva problemi con un membro della sua famiglia.

Questa persona la supportava finanziariamente, ma metteva molta pressione sulla cliente chiedendole spesso a che punto fosse il suo business e dandole consigli. Questa pressione faceva emergere una Parte lievemente dissociativa e non motivata della cliente. Questa Parte poteva anche distrarla per giornate intere e la cliente cominciava a pensare che questa Parte le stesse impedendo di avere successo nel suo progetto.

Quando abbiamo lavorato con questa parte durante una seduta, la parte dissociativa era così fusa con la cliente che era difficile avere un po’ di “spazio” interiore. Quando provavo a parlare direttamente con la Parte, questa faceva sentire la cliente molto scomoda e stordita.

Recentemente questa parte era fusa con la cliente, che si sentiva abbastanza in difficoltà. Nonostante ciò, quel giorno la cliente non era frustrata con la Parte e con la mancanza di motivazione. C’era della curiosità quando chiedemmo alla cliente come si sentisse nei riguardi della Parte. Inizialmente una Parte preoccupata si era fusa con la cliente, ma poi, quando anche questa parte di fece da parte, la Parte dissociativa cominciò a rivelare di essere preoccupata del fatto che la cliente era in pericolo quando faceva troppe cose. Quando chiedemmo alla Parte di raccontarci la sua storia, ci rivelò che, in gioventù, quando le era stata diagnosticata l’artrite reumatoide, il dottore le aveva detto che sarebbe potuta finire su una sedia a rotelle se si fosse sforzata troppo.

Ciò era un peso enorme per una bambina di otto anni. Questa Parte aveva impedito che la cliente si sforzasse troppo per più di vent’anni cercando di bloccarla. La Parte credeva che ci fosse bisogno di fondersi con la cliente per tenerla al sicuro. Anche se il componente della famiglia voleva supportarla, la Parte invece riviveva la sue paure.

Fondersi con parti esiliate può essere diverso rispetto alla fusione con parti protettrici. Le credenze fondamentali che hanno la parti esiliate possono sembrare completamente vere quando non siamo differenziati dalle parti esiliate: “nessumo mi ama, non merito nulla, potrei morire per via di come mi sento”. Quando è fuso/a con una parte esiliata, il/la cliente prova un po’ del dolore originale che la parte esiliata ha provato al momento del trauma che ha creato la credenza.

Tutto ciò può sopraffare la cliente e possono attivarsi parti disperate che credono che non si migliorerà mai. Chiedere ad un esiliato di differenziarsi per dare spazio alla cliente in modo che la parte esiliata possa essere veramente vista è un passo importante del processo di guarigione.

Purtroppo, le parti esiliare hanno ricevuto spesso il messaggio di essere eccessive. È necessario prendere in considerazione che questa è una parte giovane e ferita e di dedicare tempo sufficiente per notare il cambio energetico interno alla cliente. Questa giovane Parte ha ferite e dolore che sono basati sulla propria esperienza e richiedono sensitività e confidenza superiore ad altre parti.
Prima di chiedere ad una parte esiliata di differenziarsi, è bene chiedere al proprio sistema. Cosa provo nei riguardi della parte esiliata del cliente?

Ci sono delle Parti presenti in me? Mi sento spaventata o di avere più responsabilità ora che la parte esiliata è presente? È importante avere confidenza nel proprio modo di lavorare e compassione per la parte esiliata. Il bambino ha bisogno di essere visto e capito completamente.

A volte una parte esiliata ha bisogno di fondersi con il cliente per essere sentito veramente – soprattutto nei casi di trauma pre-verbale o, comunque, difficile da descrivere a parole. Se credi di essere di fronte ad un caso del genere, è opportuno chiedere se si ha il permesso della parte esiliata di differenziarsi. “Va bene per te provare tutto ciò ora?” e continuare a prestare attenzione al fatto che la parte esiliata senta la differenza quando il Sé è presente.

C’è altro che questa parte così giovane vuole mostrare? È importante che la parte esiliata senta di avere il permesso di essere ed esprimersi esattamente con vuole mentre è vista dal Sé perché ciò permette alla parte di creare un attaccamento buono e di fidarsi. Di solito, con la creazione di attaccamento sano e fiducia, la parte si differenzia da sola, comunica in modo più chiaro e si trova in uno stato in cui si nota che c’è stata della guarigione.

Una volta che impariamo e possiamo insegnare ai nostri clienti il potere della differenziazione, saremo in grado di affrontate la vita con un maggiore accesso al Sé. La mia opportunità di guarire il dolore derivante dall’essere esclusa da gruppi di donne venne in superficie insieme alle parti con cui ero fusa. Era un regalo delle mie Parti. L’insegnante che mi fece mettere in discussione quella vecchia storia mi invitò a guarire. Al posto di tornare al solito stato disconnesso e nervoso di cui le mie Parti avevano paura, esse hanno avuto modo di mostrare le loro esperienze dolorose.

Tutto ciò è stato molto bello per le parti che portavano le ferite e la storia. Ciò che accade quando possiamo differenziarci e fonderci in consapevolezza è che la vita ci dà l’opportunità di praticarle quante volte occorre, finché non impariamo di cosa abbia bisogno il nostro sistema interno.

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Author´s Bio

Authors

  • Tisha Shull

    Tisha Shull (she/her), is a LCMHC, Level 3 trained IFS therapist. She is co-host of the podcast "IFS Talks." www.ifsvermont.com

  • Alessio Rizzo

    Alessio is a Level 3 certified IFS psychotherapist specialised in gender, sexual and neuro diversity. www.therapywithalessio.com